mercoledì 6 febbraio 2013

Si può facilitare il parto con rimedi naturali?

Nell’ottica di un parto rispettoso e naturale è doveroso prendere in considerazione i piccoli disturbi o le difficoltà, sia fisiche che psicologiche, a cui va incontro la donna prima, durante,ma anche dopo il parto; fasi di trasformazione profonda e emotivamente pregne. Le terapie naturali possono, attraverso i loro influssi energetici, portare beneficio alla partoriente in modo dolce e privo di effetti collaterali, purchè consigliati e prescritti dal proprio medico omeopata che saprà scegliere quelli più adatti alla singola donna. Gli aspetti più rilevanti dei rimedi omeopatici, ovvero la capacità di stimolare le reazioni dell'organismo, la non tossicità nonché la facilità di assunzione e di assimilazione, rendono l'omeopatia terapia d'eccellenza per questa delicata fase della vita della donna. Abbiamo trovato per voi alcuni possibili rimedi:

Caulophyllum 5 CH: 5 granuli in presenza di falsi dolori notturni che si trasmettono agli arti inferiori. Utile quando le contrazioni sono convulse e inefficaci, la cervice molto rigida e non si dilata perché la rende soffice e ne favorisce la dilatazione. Utile anche quando la partoriente è molto stanca e debole e quando è molto sensibile al freddo.

Pulsatilla 7 CH: 5 granuli prima di dormire nelle ultime due settimane di gestazione in caso di posizione podalica del feto; da utilizzare ogni mezz'ora durante il travaglio in caso di assenza di contrazioni efficaci. Quando la donna è scoraggiata, piange, è molto assetata e debole e quando ha bisogno di attenzioni particolari.

Kali carbonicum 30: efficace contro i dolori in zona lombo-sacrale, al sedere e alle cosce. Utile anche quando la partoriente è sudata, debole, ansiosa e irritata, oppure quando ha mal di testa. E un rimedio che va ripetuto frequentemente.

Chamomilla: quando la donna è arrabbiata o molto irritabile, insofferente alle contrazioni o alle visite in travaglio, quando sbraita e agita le mani e vorrebbe picchiare qualcuno. Utile anche quando le contrazioni sembrano spingere il bambino verso l’alto piuttosto che verso il basso o quando la donna soffre di dolori alle cosce.

Cimicifuga: per la partoriente spaventata e disperata, quando non riesce a mantenere l’autocontrollo, non riesce a rilassarsi, è ipercinetica e parla molto. Utile anche quando il dolore delle contrazioni viene percepito più lieve sul fianco sinistro.

Sepia: quando il travaglio è violento, la donna irritabile, facile al pianto o indifferente, ma anche quando prova l’impulso di mordere qualcuno.

Aconite 30: per futuri papà e future mamme molto spaventati in travaglio.

Arnica 30: il rimedio contro lo shock, riduce il dolore e l’infiammazione. Dopo il parto previene le emorragie e l’infiammazione

Arnica 200 CH: un tubo dose prima di andare in ospedale o all'inizio del travaglio e un altro prima del parto, per la sua azione antiemorragica e tranquillizzante

Hypericum 30: promuove il senso di benessere e aiuta a prevenire i danni ai tessuti

Naturm Muriaticum: per i dolori in zona lombo-sacrale, quando la donna si sente inibita, arrabbiata od ostacolata

Gelsenium: contro mal di schiena e debolezza

Nux vomica: quando ogni contrazione dà alla donna la sensazione di fare pipì o il bisogno di
andare di corpo. Il dolore è in zona lombare e il collo uterino è rigido. La donna è ipersensibile e irritata. La contrazioni possono essere insufficienti.

Actea racemosa 9 CH: 5 granuli al dì per ridurre l'ansia e favorire il parto nelle ultime due settimane di gestazione e ogni mezz'ora durante il travaglio

La floriterapia invece, con la sua azione di sblocco sull'energia psichica, può contribuire a rafforzare la personalità e l'autostima della futura mamma.

In particolare:

Mimulus: è il fiore per le paure di eventi noti, particolarmente indicato nelle ultime settimane di gestazione, contro la paura del dolore e del parto

Agrimony: è indicato per le donne che tendono a nascondere le loro paure e preoccupazioni per l'evento ormai prossimo, minimizzandole o lasciandole soffocare

Red Chestnut: è il fiore per le future mamme che concentrano le preoccupazioni sulla salute del feto in modo ossessivo, mettendo da parte le proprie esigenze

Rescue remedy: è il rimedio d'eccellenza per il travaglio ed il parto da utilizzarsi puro, nella dose di 4 gocce sublinguali anche ogni mezz'ora. Provvede affinché il sistema energetico della donna non si disintegri, stimolando l'organismo a reagire in modo positivo e adeguato.

Anche l'agopuntura risulta efficace nella fase di travaglio. L'applicazione di pochi aghi all'inizio delle doglie, non provoca dolore e non limita alcun tipo di movimento alla partoriente. In questo modo accelera la dilatazione del collo dell'utero, attraverso la liberazione di ossitocina, un ormone prodotto dall'ipofisi.
Con l'agopuntura le contrazioni risulteranno più "potenti" ma paradossalmente anche meno dolorose!
Si deve iniziare il trattamento almeno mezz’ora prima del parto. La stimolazione si deve mantenere costante per tutta la durata del parto, fino all'eliminazione della placenta (secondamento). Gli aghi così inseriti non limitano alcun movimento alla donna nè alle manovre del medico o dell'ostetrica. Sembrerà strano ma sdraiarsi sopra gli aghi è assolutamente naturale perché essi sono inseriti parallelamente alla superficie della pelle!
I vantaggi sono tre:
- Il dolore si riduce dell'80% divenendo poco più di un dolore mestruale;
- la paziente collabora meglio perché non si lascia coinvolgere dai dolori;
- la placenta si elimina più facilmente e con scarso sanguinamento.

Se il bambino è podalico
Il tuo bimbo è podalico? Fagli fare la "capriola nella pancia" con l’agopuntura! È un trattamento riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e può avvenire intorno alla 32a settimana. Viene effettuato non tramite aghi, ma con il calore indiretto di un sigaro di foglie di artemisia acceso e avvicinato alla cute. La moxibustione (o moxa) prevede il riscaldamento di un punto situato sul quinto dito del piede della mamma ed è associata all’agopuntura. Può essere praticato se non ci sono controindicazioni (come la presenza di un cordone ombelicale corto) e ha durata variabile secondo i risultati. Grazie alla sua applicazione sono stati evitati molti parti cesarei: il successo dell’intervento consente di affrontare un parto naturale.

Per qualunque terapia o assunzione di rimedi omeopatici si consiglia caldamente di consultare il proprio medico omeopata. Ogni donna è diversa e presenta problemi o esigenze diverse e solo il medico può prescrivere il rimedio e la posologia più indicati!

Se siete interessate a un parto naturale e rispettoso contattate pure le ostetriche che potranno fornirvi tutte le informazioni e indicazioni a riguardo:
tel. 055576043

Fonti:

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