giovedì 23 settembre 2010

Emergenza BPA in biberon e prodotti plastici: causa di disturbi ormonali, neurologici, impotenza, infertilità...

Disfarsi di biberon graffiati e tazze di plastica consumate, immediatamente! Non mettere liquidi caldi in contenitori di plastica per bambini. Più importante, allattare al seno i neonati se possibile”, questo il monito preoccupante lanciato dai ricercatori del Dipartimento per la Salute Pubblica statunitense in risposta alle crescenti preoccupazioni che riguardano il BPA (Bisfenolo A).

Il Bisfenolo A è una sostanza organica presente come additivo specifico in numerose materie plastiche che sono a diretto contatto con il cibo e con l’organismo umano come bottiglie di plastica, biberon, rivestimenti di lattine e confezioni per alimenti, bevande, e latte in polvere per neonati, tubature dell’acqua, otturazioni dentali, lenti oculistiche, cellulari, computer ecc. Viene usato anche per rendere visibile l’inchiostro della carta “termosensibile” (come quella degli scontrini). Quando un individuo tocca questo tipo di combinazione carta/Bisfenolo avviene una contaminazione e la pelle assorbe rapidamente la sostanza.
Il BPA ha effetti devastanti sullo sviluppo cerebrale del bambino perché mima l’azione degli estrogeni, essenziali nello sviluppo cerebrale, a tal punto che anche dosi minime di questa sostanza possono inibire del tutto l’azione degli estrogeni sulla crescita neuronale e bloccare drammaticamente lo sviluppo neuronale a pochi minuti di distanza dall’assunzione!
Il BPA, oltre ad essere un “distruttore endocrino” è anche un “soppressore” degli ormoni maschili, a causa della sua azione estrogenica. Tutto ciò si riflette con un’aumentata percentuale di casi di impotenza e disturbi sessuali nell’uomo e con un calo della qualità e della concentrazione dello sperma del 23 % e aumentati danni del 10% nel dna.
Recenti studi hanno rivelato la natura distruttiva del BPA sull’espressione genica. Durante gli studi sono stati somministrati, a delle cavie in gravidanza, livelli di Bisfenolo A pari a quelli che, normalmente, vengono in contatto con gli organismi umani. Nell’arco di sole 12 ore sono stati riscontrati danni nella produzione ovarica delle cavie esposte, con il rischio elevato di un’alterazione nella capacità riproduttiva della prole che si protrae per generazioni. L’esposizione al BPA influenza negativamente la mitosi, distrugge le normali funzioni cicliche della cellula e la replicazione del DNA, riducendo la vita fertile delle donne. Tali danni possono essere predittivi di vari disturbi riproduttivi nella donna, quali fibrosi, endometriosi, cisti ovariche e tumori.
Come se non bastasse, il BPA è stato collegato significativamente con un aumento di malattie cardiovascolari, asma e tumore al seno e alla prostata.
In alcuni paesi come Danimarca, Francia, Giappone, Canada e alcuni stati degli USA, sono stati vietati i biberon che contengono BPA, anche se, in realtà, sono state trovate contaminazioni di BPA anche in contenitori dichiarati “BPA Free”. Esistono in commercio vari biberon che non utilizzano il BPA, mentre la Chicco, ha prodotto solo una linea “BPA Free”, continuando a commercializzare i biberon tradizionali!
Purtroppo evitare biberon e bottiglie di plastica non basta, e per quanto possiamo sforzarci e porre attenzione a ciò che compriamo, il BPA è dappertutto intorno a noi e, virtualmente, dentro ognuno di noi.
Gli Oceani sono ormai contaminati, su scala globale, dal BPA. La causa sono i rifiuti plastici gettati in mare e le plastiche epossidiche delle vernici usate per sigillare gli scafi delle navi. Studi recenti hanno rilevato contaminazioni da BPA in molluschi, crostacei e anfibi. Inoltre livelli significativi di BPA sono stati registrati in 200 siti di 20 paesi.
Le plastiche nelle discariche, nei campi e negli oceani, stanno diventando un problema tossico sempre maggiore che minaccia sempre più la nostra salute. Infatti livelli di BPA vengono rilevati nel nostro sangue, nelle urine e persino nel cordone ombelicale dei neonati, a causa del cibo che mangiamo, dell’acqua che beviamo e dall’esposizione ambientale.
Oltre ad essere condannati a vivere con l’inquinamento plastico del passato, fintanto che non cambiamo il nostro comportamento e il nostro stile di vita, contribuiamo ad aumentare il problema ogni singolo giorno…

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