giovedì 25 novembre 2010

Sempre più famiglie scolarizzate rifiutano i vaccini

Secondo il rapporto annuale dello Stato della la qualità dell’assistenza sanitaria, realizzato dal Comitato Nazionale per la Qualità Assicurativa americana (NCQA), sempre più famiglie scolarizzate, con un’assicurazione privata, sono restie a vaccinare i loro bambini. Il rapporto dichiara un calo del 4% nei tassi di vaccinazione tra la classe medio-alta dal 2008 al 2009.

“E’ la prima volta che notiamo un calo – tra l’altro abbastanza consistente” ha dichiarato Sarah Thomas, vice presidente delle politiche pubbliche e della comunicazione per la NCQA, per il HealthDay. “Non abbiamo approfondito le ragioni, ma la principale ipotesi è che i genitori si rifiutino di vaccinare i loro figli, perché consapevoli dei potenziali effetti collaterali e del rischio di autismo”.

Nel frattempo, i tassi di vaccinazione tra i più poveri, appoggiati ai programmi di benessere governativi, sono in aumento. I programmi quali “I Vaccini per i bambini” che offrono vaccini gratuiti ai medici che curano i bambini idonei, hanno contribuito all’aumento delle vaccinazioni in questo gruppo socioeconomico.

Molti esperti insistono nell’affermare che i vaccini sono una delle maggiori conquiste al mondo nell’ambito della sanità pubblica, ma numerosi studi allertano non solla loro inefficacia, ma anche sui possibili danni a bambini e adulti. (http://vactruth.com/)

Ovviamente ci sono anche studi che assicurano la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, ma molti, se non tutti, sono finanziati proprio dalle case farmaceutiche produttrici di vaccini. Infatti, un ex direttore del New England Journal of Medicine, ha commentato la misura della corruzione industriale, dichiarando: “Non è più possibile credere alla maggior parte delle ricerche cliniche che vengono pubblicate, o fidarsi del giudizio di medici di fiducia o di direttive mediche autorevoli.”

Anche se molti criticheranno le famiglie che decidono di non vaccinare i propri figli, definendole “irresponsabili” e “disinformate”, evitare la vaccinazione per motivi di sicurezza ha molto più senso che credere ciecamente agli “studi” contaminati, usati solo per diffondere la paura e far aumentare le vendite di vaccini.

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