Spesso sentiamo parlare di qualche atleta che compromette il suo corpo e la sua carriera attraverso l’abuso di steroidi. Inizia allora il melodramma: le carriere e le statistiche vengono portate in basso e segnate da un asterisco e tutti si lamentano per un altro concorrente caduto.
Eppure ci sono milioni di casi di uso di steroidi che si verificano quotidianamente e a cui si dedica a malapena un pensiero veloce: milioni di donne assumono la pillola anticoncezionale, praticamente inconsapevoli del suo effetto sottile nella modulazione e attività della struttura cerebrale.
E’ un grosso esperimento i cui esiti non saranno noti ancora a lungo, ma un nuovo studio pubblicato nel Brain Research Journal dimostra che gli effetti sembrano essere drammatici. Lo studio dimostra che la pillola ha effetti strutturali sulle regioni cerebrali che governano le attività cognitive di ordine superiore, il che suggerisce che una donna che prende la pillola potrebbe non essere più se stessa – o potrebbe essere se stessa sotto effetto di steroidi. Il cervello umano è una struttura notevole, anche solo per la sua capacità, apparentemente infinita, di cambiare ed adeguarsi, millisecondo per millisecondo. In effetti, una struttura con decine di miliardi di neuroni, ognuno dei quali avente l’abilità di elaborazione e ramificazione, di diventare più complessi e con capacità di cambiamento di attività durante il processo in corso, è la vera definizione di cambiamento. Questa plasticità è la caratteristica principale del sistema nervoso. Essa può, tuttavia, essere aumentata, potenziata, per vie artificiali, e se non si agisce con cautela, il cervello intero può andare in tilt. Gli ormoni steroidei, estratti dalle ghiandole endocrine, quali i testicoli o le ovaie, scorrono in abbondanza nel nostro sistema circolatorio, raggiungono le strutture e gli organi previsti e sortiscono su di essi dei potenti effetti. Come quelli della crosta del gallo, le corna del cervo, la criniera del leone e l’irrorazione sanguigna dell’utero.
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